Recentemente viaggiavo in auto ascoltando RadioUno, mi colpisce subito un intervento di un americano, responsabile della KPMG, Azienda internazionale che punta all’innovazione . Parlava della crisi in Italia che stava facendo fallire un’attività dopo l’altra.

Una sua domanda mi ha fatto riflettere: “ Sapete quale è il BRAND più conosciuto al mondo?” …facile!  ”la COCA COLA!”. “Perfetto, ed ora se vi chiedessi, quale è il secondo Brand più conosciuto al mondo, cosa mi rispondereste?”…qualcuno diceva Ferrari (diciottesimo posto), altri dicevano Google… in realtà il secondo Brand più conosciuto al mondo è VISA.

Ma quando chiese quale fosse il terzo Brand più conosciuto al mondo, veramente nessuno immaginava la risposta!

“ Il Terzo Brand Piu’ Conosciuto Al Mondo E’ ….IL MADE IN ITALY!!”

E qui qualcosa fece click nella mia testa : la maggior parte delle persone pensa che se a creare una cosa è un Italiano, quella cosa è sicuramente fatta bene!

Allora, un po’ a malincuore ho pensato a due cose:

La prima, che gli unici a non credere in se stessi e nelle loro possibilità, sono proprio gli Italiani.

La seconda, che dal giorno dopo, avrei iniziato ad occuparmi di Marketing e di Brand Positioning, ma di quello vero, che funziona …quello che abbiamo dovuto importare dagli Stati Uniti, quello che ha ben chiaroil proprio focus ed il proprio fattore diffeerenziante.

L’esperto della KPMG conclude dicendo: “Io non capisco, come si fa ad avere in mano la terza forza del Brand al mondo e di aver crisi di lavoro….”

Pensaci un attimo. L’Italia è fatta solo di PMI e, a parte qualche eccezione come la FIAT in primis o ZOPPAS INDUSTRIES, sono veramente poche le Aziende che nel tempo non abbiano mantenuto quel “substrato da artigiano”.

Io da buon Italiano attento e critico, un’idea me la sono fatta. Ti ci vedi anche TU in questa mia analisi con la Tua attività?

Il problema è che in Italia, soprattutto per un fattore culturale, è successo che quando sono arrivati i cinesi a fare le camice a 10 euro, noi abbiamo pensato a farle per 15 euro, nel senso che costa un po’ di più ma la gente deve capire che è fatta in Italia.

Ed invece è un problema di target: o non ha la possibilità di comprare i tuoi prodotti, oppure che non ne capisce la differenza!

E’ una battaglia persa in partenza e l’impresa Italiana doveva capirlo prima anche se purtroppo molti non l’hanno ancora capita e saranno destinati inevitabilmente a “morire”.

Ti faccio subito un esempio. I mobilieri con capannoni giganteschi e una montagna di debiti perché, per loro sventura, ora i mobili dello stesso pregio, li fanno anche in altri Paesi. Non è più  come 15 anni fa dove eravamo il più grande esportatore al mondo di mobili di arredamento.

Ma se nel frattempo, il target scelto dai nostri mobilieri era “vendiamo i mobili a tutti”, e i mobili erano “tutti identici”  (finivano per copiarsi anche il colore!) era inevitabile risultato!

L’impresa di mobili più famosa al mondo è diventata IKEA …e non è nemmeno italiana!

Hai una piccola impresa e vuoi crescere? Ecco i primi 4 punti su cui possiamo lavorare assieme:

1. differenziarti da tutti creando il tuo aspetto unico e facendo la “tua promessa” al tuo cliente

2. scegliere un target di clientela guardando anche fuori dall’Italia

3. parlare di cosa risolva il tuo prodotto

4. fare marketing a risposta diretta

…e se volessi aggingere un 5 punto fondamentale:

investi una parte dei tuoi proventi in innovazione e ancora di più in Marketing e Brand Positioning.

Ce l’hai nel DNA, sulle orme della cucina italiana e della moda, preparati ad essere un’eccellenza italiana.

Raff

Il mio fattore differenziante? Dedicarmi  al “mille %” alle PMI che hanno voglia di emergere nel panorama nazionale e perché no, oltre cortina.

Il mio focus? È fare del tuo Brand, il Brand che la gente ricorda, identifica, vuole!